Considerazioni sulla salute e sicurezza nell’attività di pesca

Sinergia e collaborazione per un contesto favorevole alla sicurezza
Si sostiene comunemente che un sistema di prevenzione e di sicurezza efficace e risolutivo passa necessariamente attraverso una concreta e produttiva collaborazione tra lavoratori e aziende, in un contesto definito di competenze delle Amministrazioni pubbliche. Nel settore produttivo della pesca questa collaborazione è possibile perché agevolata dal fatto che il datore di lavoro, nella maggior parte dei casi, è direttamente coinvolto nel processo produttivo, in quanto imbarcato a bordo con funzioni spesso di Comandante.

Questa necessaria collaborazione interna, anche laddove possibile, non si rivela, purtroppo risolutiva per radicare, in settori produttivi caratterizzati da specificità e strutturali debolezze, come quello della pesca, un vera, nuova e positiva cultura della sicurezza, finalizzata ad implementare un sistema di prevenzione e sicurezza efficace ed efficiente. Per realizzare questa necessaria condizione è indispensabile, a mio avviso, creare le condizioni per una positiva, costante sinergia tra istituzioni deputate e parti sociali che lavorino insieme con un unico virtuoso obiettivo: mettere in sicurezza l'attività di pesca.

E' mia ferma convinzione, infatti, che sia interesse di tutti, Amministrazioni pubbliche e parti sociali in primis, che il sistema della sicurezza, e in particolare quello della prevenzione e protezione, funzioni al meglio e che questa condizione necessaria possa realizzarsi soltanto con azioni e strategie sinergiche di tutti gli attori della sicurezza, pubblici e privati.

Un nuovo percorso che voglia affrontare, con risolutiva decisione, le gravi problematiche della salute e sicurezza dei lavoratori della pesca, con la necessaria incentivazione di un significativa cultura della prevenzione nell'attività di pesca, è possibile soltanto con il supporto delle Amministrazioni pubbliche interessate, con la virtuosa sinergica collaborazione tra soggetti pubblici e privati. E' questa la sola efficace strada e condizione per migliorare i livelli di salute e sicurezza nella attività di pesca ma anche per svolgere quella necessaria attività di promozione della sicurezza che viene percepita e diventa valore qualificante dell'azienda ittica e non insostenibile costo aggiuntivo o intralcio alla produzione.


Un contesto normativo specifico
Credo sia a tutti noto che la pesca sia un'attività produttiva caratterizzata da specificità e tipicità tali da essere difficilmente confrontabile con altre attività produttive.
In primis l'ambiente e il luogo di lavoro presentano caratteristiche non coerenti con le definizioni e le prescrizioni che si ritrovano nella normativa applicabile agli altri ambiti lavorativi. La stessa definizione di ambiente di lavoro di cui all'art. 62 del Decreto Legislativo 81/2008, del resto, non trova applicazione per i pescherecci, espressamente esclusi dalla applicazione delle disposizioni del titolo II, rubricato “Luoghi di Lavoro”.

Sono tanti e articolati gli elementi di peculiarità del settore, a parte l'ambiente di lavoro, che rendono questo settore produttivo sicuramente atipico e difficilmente governabile in termini di salute e sicurezza, senza un contesto normativo coerente e specifico, e senza una positiva collaborazione tra i diversi attori della sicurezza finalizzata a strutturare nel settore processi e sistemi di prevenzione e protezione efficaci.
La necessità di un contesto normativo specifico per la pesca in materia di salute e sicurezza è stata, del resto, pienamente avvertita dallo stesso legislatore che all'art. 3 comma 2, ultimo periodo, del Testo unico, di cui al D.lgs 81/2008, parla di un necessario coordinamento ( si vuole coordinare e non uniformare) tra la normativa del Testo unico sicurezza e la normativa speciale del settore, e nel successivo comma 3 dispone esemplarmente che “Fino all'emanazione dei decreti di coordinamento di cui al comma 2, sono fatte salve le disposizioni attuative dell'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 (1), (come noto espressamente abrogato dall'art. 304 del Testo Unico) nonché le disposizioni di cui al decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 271 e al decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 298.
Sono queste, dunque, le norme prioritarie a cui fare riferimento per il governo della sicurezza, almeno fino alla adozione dell'auspicabile decreto di coordinamento. Le disposizioni del Testo Unico sarebbero, quindi, applicabili tenendo conto delle particolari esigenze del mezzo marittimo e dell'attività di pesca.

La specificità del sistema pesca
La attività di pesca è strutturalmente caratterizzata da elementi di forte debolezza interni al settore, quali l'aleatorietà e discontinuità dell'attività, l'incertezza sui rendimenti in termini di catture, le insufficienze e inefficienze dei processi di smercio, il contratto alla parte, che incentiva la massificazione dello sforzo a volte anche a discapito della sicurezza, la piccola spesso piccolissima dimensione delle imprese, (si tratta in assoluta prevalenza di micro-imprese con una, conseguente, insufficiente organizzazione aziendale), la frammentarietà degli sbarchi, la senilità delle imbarcazioni e degli addetti e l'insufficiente ricambio generazionale.

  1. L'art. 2, comma 2 del DL.gs 626/1994 dispone: … omissi……… “nei riguardi dei mezzi di trasporto aerei e marittimi, le norme del presente decreto sono applicate tenendo conto delle particolari esigenze connesse al servizio espletato, individuate con decreto del Ministro competente di concerto con i Ministri del lavoro e della previdenza sociale, della sanità e della funzione pubblica


Questi fattori di precarietà interna si combinano, purtroppo, con fattori penalizzanti esterni, quali le condizioni meteo-marine, spesso di ostacolo allo svolgimento dell'attività, lo stato compromesso dell'ambiente marino e delle sue risorse, le conseguenti politiche comunitarie di sostenibilità e quindi di riduzione progressiva dello sforzo di pesca, per riportare in equilibrio la mortalità da pesca con la capacità autoriproduttiva delle risorse, la lievitazione continua dei costi di produzione.

Tutte queste condizioni di debolezza incidono pesantemente sulla redditività delle imprese e sulla stessa sostenibilità economico-sociale dell'attività di pesca e contribuiscono in modo significativo a rendere particolare e specifico questo settore ed a rendere complessa, se non proprio problematica, per le imprese la necessaria corretta applicazione delle disposizioni normative e regolamentari in materia di salute e sicurezza e la implementazione di soluzioni gestionali adeguate in termini di prevenzione e protezione.

La necessità di nuove soluzioni per un sistema di gestione della sicurezza coerente con le specificità del settore
L'attività di pesca è caratterizzata da condizioni di rischio elevate e certamente insostenibili, che vanno affrontate con azioni che incidano positivamente sulla cultura della sicurezza, con strategie e soluzioni gestionali innovative ed adeguate alle sue specificità, con azioni prevenzionali che favoriscano risposte convincenti in termini di salute e sicurezza delle condizioni di lavoro a bordo.

In questi necessari, nuovi, percorsi di sicurezza le imprese di pesca non possono, però, essere lasciate sole, perché non hanno la forza organizzativa ed economica necessaria per affrontarli e sostenerli adeguatamente.

Dobbiamo qualificare le nostre imprese, mettendole nelle condizioni di esercitare una attività di pesca non solo sostenibile in termini ambientali ed economico sociali ma anche, e direi prioritariamente, in termini di salute e sicurezza.
I valori della sostenibilità ambientale ed economico sociale non possono e non devono ostacolare i valori prioritari della prevenzione e sicurezza del lavoro a bordo delle unità da pesca.

Occorre quindi stimolare nel settore il radicamento di una positiva cultura della sicurezza che porti a politiche aziendali di razionale ed efficace governo della sicurezza e questo sarà possibile solo facendo squadra, con unità di intenti, tra vigilanza, istituzioni ai vari livelli e organizzazioni delle imprese e dei lavoratori.

In un momento particolarmente complesso per le nostre imprese, anche a seguito delle conseguenze economiche e finanziarie della pandemia da Covid-19 e della recente crisi ucraina, ritengo sia di fondamentale importanza mettere in campo interventi volti a sostenere gli imprenditori della pesca, anche con azioni di supporto informativo e consulenziale, ed a promuovere programmi di intervento in materia di sicurezza e salute sul lavoro, strutturando una positiva collaborazione con le Istituzioni pubbliche in primis con l'Inail che da sempre ha posto in essere iniziative, azioni promozionali e approfondimenti sulle tematiche della sicurezza anche con particolare riferimento alle piccole medie imprese.

Insisto sulla necessità di una positiva e strutturale collaborazione tra Istituzioni e organizzazioni rappresentative del settore pesca, in assenza della quale sarà difficile promuovere nuove azioni formative e di addestramento mirate, individuare idonee procedure aziendali e misure di prevenzione e protezione adeguate da inserire nei piani di sicurezza e quindi nei documenti di valutazione dei rischi, azioni di miglioramento della gestione delle emergenze in mare e soluzioni normative e tecniche, dimensionate alle specificità del settore, atte a ridurre il fenomeno degli infortuni e delle malattie professionali per le imprese di pesca, anche attraverso forme di sostegno al fine di offrire i mezzi e gli strumenti di prevenzione e protezione ed i dispositivi individuali e collettivi di protezione più adeguati alle peculiarità dell'attività di pesca.

In un positivo spirito di sinergica collaborazione si potrebbe arrivare a implementare iniziative concrete utili a sviluppare un modello organizzativo specifico per le micro imprese di pesca che, in coerenza con le peculiarità e debolezze del sistema pesca, preveda procedure semplificate ma codificate e processi di verifica e monitoraggio che conducano a risultati certi in tema di sicurezza, anche finalizzati al riconoscimento delle premialità previste dalla Tariffa dei premi INAIL
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L'applicazione di tale modello organizzativo, magari anche coerente con le indicazioni del International Safety Management (ISM code), che, pur non cogente per il settore della pesca, ma opportunamente adattato, ovviamente, alle caratteristiche dei pescherecci e delle imprese di pesca, potrà consentire la implementazione di uno specifico sistema di gestione della sicurezza nel settore della pesca, superando la insufficiente e debole organizzazione aziendale con un approccio collettivo e di sistema, in modo da consentire di elevare sensibilmente il tasso di sicurezza del settore e portare veramente, se non ad un auspicabile azzeramento, almeno ad una sensibile riduzione degli infortuni e malattie dei lavoratori della pesca.

Il ruolo di Federpesca
La Federazione ha tra i suoi obiettivi fondanti il sostegno e il supporto costante delle imprese di pesca associate, con iniziative specifiche e concrete a sostegno delle piccole e micro imprese di pesca”.
In un contesto di scenari profondamente mutati, anche sul piano normativo e gestionale, difficili e complessi da interpretare e sostenere, il nostro principale obiettivo dovrà ancora essere quello del sostegno e supporto delle imprese di pesca in tutte le loro attività, anche e direi soprattutto su tematiche complesse come quelle della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. E' proprio per questo che, come associazione di categoria, dobbiamo ricercare le condizioni per affrontare al meglio le gravi tematiche della salute e sicurezza a bordo dei pescherecci:
Con la programmazione di coerenti nuovi percorsi formativi e informativi oltre di addestramento, privilegiando il saper fare e come fare rispetto ad un improduttivo trasferimento di nozioni teoriche
Affrontando con decisione il tema della prevenzione e della protezione a bordo dei pescherecci
predisponendo le migliori procedure, anche semplificando gli adempimenti, per governare e gestire in maniera ottimale la sicurezza
sensibilizzando datori di lavoro e lavoratori della pesca a sviluppare percezioni corrette delle articolate situazioni di rischio, per favorire comportamenti idonei e corretti in ambito lavorativo.

Per fare questo dobbiamo necessariamente ricercare le occasioni di sinergica collaborazione con enti, (quali in primis l'INAIL, ma aggiungerei anche gli SPESAL e l'INL) che hanno specifiche competenze, anche di controllo, in materia di salute e sicurezza, e che possono e devono svolgere le loro competenze in una logica di sistema con Il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, con le Regioni ma anche con le parti sociali, come opportunamente indicato dall'art. 9 del Testo Unico 81/2008.


Il portale Sicurpesca
Il portale “sicurpesca” rappresenta un primo significativo intervento in un percorso complesso ma necessario di supporto consulenziale alle imprese di pesca anche in materia di salute e sicurezza. Si tratta di assicurare le necessarie funzioni informative e formative per le imprese, rafforzandone le conoscenze, per facilitare adempimenti corretti e coerenti con le prescrizioni della articolata e complessa normativa in materia di sicurezza.

L'obiettivo fondante è quindi quello di offrire una consulenza costante alle aziende del settore, anche attraverso forme di sostegno tecnico e specialistico finalizzate sia al suggerimento dei più adatti mezzi, strumenti e metodi operativi, efficaci alla riduzione dei livelli di rischiosità in materia di salute e sicurezza sul lavoro, sia all'individuazione degli elementi di innovazione tecnologica in materia, con finalità prevenzionali, raccordandosi con le altre istituzioni pubbliche operanti nel settore.

Il portale è stato implementato, aggiornando e migliorando una precedente iniziativa di Federpesca e Assopesca Molfetta, ma è stato concepito come un processo in continua evoluzione e aggiornamento per interpretare e diffondere al meglio le novità normative e le innovazioni organizzative, gestionali e tecniche in materia di sicurezza.

In questa prima fase, di un più articolato progetto, abbiamo preferito privilegiare interventi informatici di aggiornamento della veste grafica del sito, per una più veloce ed efficace ricerca dei contenuti, con un conseguente deciso miglioramento della funzionalità, accessibilità e fruibilità del sito.
  • un primo intervento strutturale ha riguardato la fase di revisione grafica del sito, in chiave più moderna con una homepage ricca di contenuti e realizzata in versione “responsive” in modo da rendere il portale facilmente fruibile anche sui dispositivi mobili (smartphone, tablet).
  • Abbiamo rivisto l'intera organizzazione delle sezioni, facilitando la gestione di contenuti e di altri materiali (testi, leggi, etc..) e in modo da semplificare e migliorare la consultazione delle informazioni disponibili, nell'intento di rendere il portale un più valido strumento di comunicazione, supporto consulenziale e di servizio.
  • Abbiamo altresì rivisto e rimodulato coerentemente le sezioni attualmente presenti, in linea con una migliore fruibilità dei contenuti.
  • E' stata arricchita ed attualizzata la raccolta normativa e di legislazione in materia di sicurezza, adeguandola alle modifiche normative intervenute, opportunamente integrata da una utile, prima, raccolta di giurisprudenza in materia di salute e sicurezza;
  • Di particolare utilità, a riguardo, riteniamo potrà rivelarsi la preliminare ricognizione degli aggiornamenti normativi intercorsi sulle problematiche in materia di sicurezza, con riflessioni e indicazioni sulla loro applicabilità al settore, anche tenendo conto delle particolari specificità dell'attività e delle imprese di pesca.
  • Si è proceduto alla implementazione di una sezione dedicata alle schede di approfondimento tematico che potranno riguardare sia una analisi critica delle modifiche normative intervenute, sia problematiche attuative della legislazione in materia ovvero aspetti concreti riguardanti gli articolati adempimenti in materia di sicurezza.
  • Si è proceduto ad un primo, puntuale, aggiornamento della documentazione tecnica già disponibile sul sito di sicurpesca, anche con la creazione di un sommario ben articolato per la ricerca veloce degli argomenti di interesse.
  • Di interesse ed utilità è sicuramente il necessario aggiornamento del modello di pianificazione della sicurezza (piano di sicurezza e documento di valutazione dei rischi, con particolare riferimento alla specifica tecnica dell'ambiente di lavoro che come noto è escluso dal Titolo II (art 62) del D.lgs 81/08.
  • Si è infine proceduto all'aggiornamento e miglioramento dei documenti, della modulistica e dei manuali tematici anche per conseguire condizioni di facile leggibilità, accesso ed utilizzo da parte dei pescatori e degli utenti.

Il nostro principale obiettivo, come gruppo di lavoro costituito per aggiornare, ammodernare e rivitalizzare il sito “sicurpesca”, con comprovate e alte professionalità nel campo tecnico, normativo, medico sanitario e formativo, è stato quello di renderebbe “ sicurpesca” un sito da cui attingere riferimenti normativi, tecnici e procedurali, utili informazioni sul cosa e come fare, insomma tutto quanto può considerarsi utile per agevolare le imprese nel difficile e complesso percorso di adeguamento alle prescrizioni normative in materia di salute e sicurezza.


Dott. Giuseppe Gesmundo
Coordinatore gruppo di lavoro “Sicurpesca”